Caligola, l’imperatore di cartone

Il progetto, in breve

Chi ha detto che l’azione teatrale debba svolgersi esclusivamente sulla scena, che un attore debba usare la voce esclusivamente per recitare o che una voce pura come quella del coro possa far risuonare solamente dei canti?
In Caligola, l’imperatore di cartone, opera per voci, strumenti e proiezione video di Daniele Del Monaco, con la regia di Barbara Di Lieto, il libretto di Francesco Snoriguzzi e dello stesso Del Monaco, si sperimenta una teatralità appena accennata, in cui buona parte dell’azione risiede nell’immaginazione dello spettatore.
Una narrazione multimediale in cui la musica e le immagini proiettate agiscono in piena autonomia all’interno del meccanismo narrativo, in una dimensione non scenica in cui gli  interpreti si scambiano vicendevolmente il ruolo di medium del racconto.
La parte del cantastorie è affidata a Vania Castelfranchi, che tratteggia diversi personaggi sempre in punta di piedi, con un garbato distacco partecipato.
Anche la proiezione, coi suoi allegorici affreschi animati, s’inserisce a pieno titolo nel gioco del racconto orale, ma sempre con l’intenzione di evocare contenuti che stanno altrove e senza mai necessariamente rappresentare ciò che accade.

scarica il libretto di sala

caligola_libretto.pdf by Lcp Roma

La trama

Ambientata tra gli anni ottanta e gli anni novanta, l’opera è una commedia musicale dai risvolti tragici che descrive la parabola di ascesa al potere di Claudio Caligola, un mediocre ragioniere col pallino per la meccanica, impiegato presso la Canaline Tiberi & Lenzi S.p.a., un colosso industriale alle porte di Roma.
Grazie a due sindacalisti, che pensavano di poter sfruttare la sua ingenuità per conquistarsi una fetta di potere nell’ambiente operaio, la vita di Caligola è un susseguirsi di promozioni di livello. È un meccanismo che si ripete sempre nella stessa maniera quello che progressivamente porta il ragioniere Caligola al potere assoluto nella sua azienda: l’utile idiota, che tutti credono di poter sfruttare per i loro fini meschini, diventa l’icona della malvagità e collettore della cattiveria del mondo che lo circonda.
Caligola è il prescelto per incarnare le malvagità e il cinismo della società che lo circonda e si affida alla morte con la consapevolezza di un eroe tragico. Pecca di tracotanza e viene ricompensato con la scure del boia.
Dopo essere diventato rappresentante sindacale, Caligola diventa membro del CdA dell’Azienda e infine, divenutone il Presidente scopre la struttura di malaffare e i contatti con la mafia che la tenevano in piedi. Venuto a capo della struttura mafiosa che controllava il regime di corruzione, i contatti e le tangenti ai ministri dell’epoca (siamo in piena tangentopoli), Caligola è un mostro agli occhi di tutta la società benpensante che lo aveva messo al potere. L’inevitabile catastrofe avviene in un contesto ormai degenerato dal delirio imperiale del protagonista, a metà tra allucinazione e follia, e colora con toni Shakesperiani il finale del racconto, in cui il protagonista si trova ad interloquire con tutte le vittime del suo sanguinario percorso.
Che sia la perversa volontà di Caligola, la follia della società oppure un disegno architettato dal destino, non è ben chiaro se il protagonista sia vittima o carnefice di un sistema fondato sull’arrivismo e sull’ipocrisia.

La musica

L’organico strumentale è composto da cinque strumenti: due percussionisti (strumenti a tastiera, membrane e idiofoni), due strumenti a fiato (sassofoni e flauti) e un violoncello.

La dimensione vocale è in primo piano durante tutta l’opera sia nelle arie cantate, gli intermezzi corali che nell’effettistica, che non si limita semplicemente ad imitare suoni di fabbrica o rumori, ma arricchisce la tavolozza di colori a disposizione del compositore, come se le voci diventassero strumenti. In questi momenti cantanti e strumentisti si invertono i ruoli e può sembrare di sentire cantare gli strumenti e le voci trasformarsi in ance, archi o percussioni.

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La produzione

CALIGOLA, L’IMPERATORE DI CARTONE
racconto tragicomico per voci e strumenti

musiche di Daniele Del Monaco
libretto di Daniele Del Monaco e Francesco Snoriguzzi
fondali animati a cura di Fabiola Martelli,  Lorenzo Conti, Francesco Morelli, Francesco Esposito
regia di Barbara Di Lieto

Mauro Iacovella        tecnico del suono
Gianluca Saporito    live video e luci

Ensemble vocale Vocalia Consort
Soprani
Elisabetta Maria Iacobucci, Valentina Pacciani, Marta Perrotta, Alessia Scarabotti, Claudia Terribile, Maria Candela Scalabrin
Contralti
Maria Asta, Anna Di Baldo, Chiara Ficeti, Manuela Patti
Tenori
Antonio Culicigno, Alessandro De Lillo, Federico Incitti, Luca Moretta
Bassi
Mario Barbani, Luca Barreca, Alessandro Masi, Daniele Merlino

Federico Incitti    maestro preparatore e direttore del coro

Ensemble strumentale LCP
Stefano Cogolo                flauti
Marco Pace                      sassofoni
Bernardino Penazzi    violoncello
Josè Mobilia                   percussioni
Fabio Cuozzo                 percussioni

Francesca Guercio       voce
Vania Castelfranchi    cantastorie

Daniele Del Monaco    direttore

una produzione LCP/Vocalia Consort/Nuova Consonanza/Ygramul

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